Dan:
da Dirk Bogarde ai Servant
Quattro
ragazzi molto disponibili e affabili, incontratisi nei
club di Londra, hanno formato una band che si è
chiamata come il titolo di un film del 1963 con Dirk
Bogarde. Li ho incontrati nel backstage dopo una splendida
esibizione al Deposito Giordani di Pordenone, in cui
brani come Simphony e Liquefy non potevano non incantare
tutti i presenti. Nel backstage ho parlato con Dan Black,
il cantante, mentre all'esterno molte ragazze urlavano
e qualcuna ha persino lanciato un reggiseno...capirete
che è stato un pò difficile fare questa
intervista!!!!
Come vi siete conosciuti?
Dan: Quando eravamo più giovani
andavamo nei club di Londra così ci siamo incontrati
e siamo diventati amici...ci siamo ubriacati assieme,
come succede...
Dove trovi l'ispirazione per scrivere i testi
delle tue canzoni?
Dan: Trovo ispirazione dalla mia vita,dai
film, dai libri, dai quadri, un sacco di cose.
Cos'è la musica per i Servant?
Dan: E' acqua, è respiro è
uno stato d'animo, tristezza tutto.
E qual'è la cosa più importante
nella vita?
Dan: Non essere troppo tristi.
Qual'è il posto più bello dove
hai suonato?
Dan: Sicuramente l'Arena di Verona.
Preferisci i concerti o i Festival?
Dan: Amo fare i concerti, non mi importa
se all'interno di un Festival con altri musicisti o
se siamo solo noi. Fare un concerto mi piace molto.
Qual'è, se c'è, il miglior Festival
per te?
Dan: Leeds (UK), Nizza, Montreal, Cannes,
Glastonbury.
Cosa pensi della scena musicale italiana?
Dan: E' una domanda difficile per poterti rispondere
velocemente. E' difficile dare un giudizio. Non parlo
italiano, sono quindi un pò tagliato fuori e
poi sono un artista ed è difficile essere obiettivo.
Gli italiani amano che la musica coinvolga la gente.
Mi piace questo. Forse in Italia siete più impulsivi,
più appassionati quando fate musica.
Conosci qualche band italiana o qualche artista?
Dan: Io conosco i Subsonica poi le
Vibrazioni. Mi piacciono.
Qual'è il posto che ti piace di più
a Londra?
Dan: Il posto che preferisco è
Archway Bridge il ponte dei suicidi.
Avete finito il vostro studio ad Hackney?
Dan: E' completato a metà.
Avete una canzone che s'intitola Sancho Panza,
com'è?
Dan: l'abbiamo suonata stasera la più
heavy, la più forte, dura ma ci devo ancora lavorare
su quel pezzo.
Alcuni dicono che nelle vostre canzoni si possono
sentire le influenze degli Smiths?
Dan: Forse! I testi degli Smiths sono
grandiosi. Forse si è corretto dire questo per
i testi degli Smiths.